Il 2018 è stato l’ultimo anno che ha contato gli incassi totali delle quattro case da gioco italiane: Saint-Vincent, in Valle D’Aosta, il Casinò di Venezia, quello di Sanremo e il Casinò di Campione d’Italia, in provincia di Como, il più grande d’Europa, che ha chiuso i battenti a luglio di quell’anno. Sommando i loro ricavi totali, quando erano in piena attività, il mercato nazionale del gioco d’azzardo autorizzato nei casinò italiani raggiungeva i 286,9 milioni di euro.
L’anno dopo, venendo meno gli ingenti incassi di Campione, il totale del mercato era sceso a 197,8 milioni, per poi crollare enormemente nel 2020, l’anno dell’inizio della pandemia da Covid-19, che ha stoccato le gambe a moltissimi settori economici, fra cui è rientrato quello del gioco d’azzardo, delle slot machines e delle scommesse.
Pertanto, in Italia, un Paese in cui ogni anno vengono giocati importi che ammontano a parecchi miliardi, distribuiti fra sale slot, videolottery e gioco online, questa caduta di introiti è pesata moltissimo. Giusto per fare un esempio, se si calcola la differenza tra il totale giocato e il totale pagato per vincite, si tocca una cifra mensile di molto superiore all’introio annuale di un casinò.
Ne è conseguito che nei casinò è diminuita l’offerta di gioco, anche se la domanda non ha mai smesso di esistere. A dimostrazione del fatto che la domanda è in costante aumento, si guarda alla crescita del mercato dei casinò europei.
I casinò europei sono in crescita
Il primo punto a favore dei casinò dell’Unione Europea è la maggioranza numerica. In Italia sono rimasti in tre per oltre tre anni, poiché solo a gennaio 2022 il Casinò di Campione d’Italia è stato riaperto e inaugurato e ha puntato alla rinascita nel corso di quest’anno.
Pertanto, la concorrenza è molto forte e all’estero i costi del lavoro sono più contenuti; inoltre, bisogna considerare il fatto che la limitazione all’uso dei contanti è molto vantaggiosa per i giocatori italiani che vanno a giocare all’estero. Tutte condizioni sfavorevoli per la crescita del settore casinò in Italia.
Anche l’offerta di gioco ha subito un duro colpo, da quando si è ristretta a causa dell’ingresso dei giochi americani a discapito di quelli tradizionali. Le slot machine hanno un costo inferiore per le sale giochi e non richiedono l’impiego di personale, il cui costo incide notevolmente sul bilancio annuale dei casinò.
Questo trend ha permesso alla domanda di rimanere alta, e ne sono un esempio la crescita del gioco online e dei nuovi casino senza deposito e quella dei giochi da casinò, con la sala Diamond di San Marino in cima alle preferenze, avvantaggiata anche per la sua posizione geografica.
Parigi: il poker live andrà regolamentato
Un altro esempio di modello da seguire è quello dei circoli di poker live parigini, sebbene un’inchiesta condotta dalla stampa francese abbia scoperto una “data di scadenza”, fissata al 2024, entro la quale i circoli di Parigi dovranno essere regolamentati. Entro la fine del 2024, pertanto, la Francia dovrà stabilire la sostenibilità del progetto messo in campo fino ad ora e stabilizzare la regolamentazione delle sale gioco.
La scelta di lavorare ad una precisa legislazione del poker live in Italia e in Europa, infatti, prende spunto dal modello della Francia e, proprio per questo, i circoli di poker parigini non possono ancora farsi trovare instabili. Pare che il primo gioco che verrà autorizzato sarà il blackjack.
La scintilla che ha mosso il quotidiano Le Monde a lavorare sull’inchiesta è stato il grande successo di pubblico e di volume di gioco che hanno raccolto sette club, senza slot machine né roulette, eppure così tanto frequentati e stabili a Parigi. Si cita testualmente: “Uno status unico al mondo, frutto di una lunga transizione legale e amministrativa, e per il momento sperimentale. Questi nuovi stabilimenti altamente regolamentati sono stati creati nel 2018 per ripulire e canalizzare il gioco d’azzardo nella regione di Parigi. Dovevano inizialmente chiudere nel 2020, poi spostato per il Covid-19 e la lunga chiusura nel 2022, l’esperimento si concluderà adesso nel 2024, quando si discuterà di una possibile sostenibilità del mercato”.
In generale, da questa inchiesta è emerso un ottimo stato di salute per il settore dei club, che sta vivendo una fase di crescita, anche in seguito alla riduzione dell’offerta di giochi. Le Monde parla di ricavi lordi annui, sul totale dei club e delle partite, che ammontano a 70 milioni di euro.