L’uomo che saltava l’avversario come pochi ex nerazzurro afferma “non dobbiamo parlare di modulo ma di caratteristiche. Occorre prendersi le responsabilità in campo”. Parliamo di calcio e di tattica in campo. Se amate scommettere online sul campionato il sito betwinner.me fa al caso vostro.
L’Inter contro lo Shakhtar Donetsk ha ottenuto solo due dribbling. Sono 15 invece per la formazione di De Zerbi. Stiamo parlando di una differenza enorme che sicuramente deve essere analizzata bene. Nell’analisi delle statistiche della serie A si vedono i nerazzurri terz’ultimi con la Salernitana nei dribbling a partita.
Dietro ci sono solo Fiorentina e Venezia. Non possiamo considerarla una novità per l’Inter di Conte che è riuscita a vincere lo scudetto dribblando a partita 6,8 volte. Nella precedente stagione ben 19 squadre sono state meglio dei nerazzurri. Abbiamo parlato con Moriero che in campo è uno specialista del dribbling.
Occorre iniziativa e coraggio
“non dobbiamo parlare di modulo ma di caratteristiche” questa la teoria di Moriero. “In carriera ho giocato molto spesso con lo schema 3-5-2 ma poco cambiava. La cosa deve essere innata, occorre coraggio e responsabilità.
Oggi nel calcio moderno viene tralasciato l’aspetto riguardante l’uno contro l’uno. Si parla di moduli, di possesso palla e gli schemi risultano rigidi. Pochi in Italia i giocatori che hanno la capacità di saltare l’uomo”.
L’Inter di Conte è riuscito a vincere lo scudetto nonostante i dati negativi sul dribbling. “Con questo risultato hanno dato dimostrazione che questa caratteristica non deve essere necessaria. Nella scorsa stagione c’era la presenza di Hakimi che nonostante la mancanza di dribbling devastava in velocità”.
Ronaldo e Zanetti
Moriero focalizza la sua attenzione sulle fasce “Se si parla di uno contro uno mi viene spontaneo pensare agli esterni in quanto sono quelli che possono creare superiorità. Queste caratteristiche le hanno Perisic e Dumfries ma Inzaghi non sembra interessare la cosa per il suo tipo di gioco. Il dribbling è una carta in più in mano all’allenatore che può utilizzare in qualsiasi momento”.
Correa e Sanchez sono giocatori che possono creare imprevedibilità. “Sicuramente l’imprevisto lo possono creare anche perché la squadra quest’anno è più libera rispetto alla precedente stagione. La struttura dell’Inter mi sembra diversa. Quando giocavo io con me c’erano Ronaldo, Zanetti e Recoba eravamo delle grandi individualità nella squadra. Oggi i nerazzurri sono più forti rispetto a noi come organizzazione e tattica. Otterranno buoni risultati anche se non ci sono l’uno contro l’uno”.