Signor Giulietto Chiesa. La seguo con grande rispetto da parecchi anni e la credo. Ora le faccio una domanda precisa: sono una pensionata al minimo posseggo pochi risparmi che mi consentono (assottigliandoli) di sopravvivere ma guardando il suo filmato sono sprofondata. Può darmi qualche consiglio ? La ringrazio per tutto e di tutto.
Cara Fiorenza, la sua inquietudine è anche la mia. Siamo sulla stessa barca, come si suol dire. L’altra sera in Piemonte un signore mi ha detto che, avendo compreso la situazione, si è trovato un posto in Grecia e si trasferirà là a vivere. So che lei non se lo può permettere e, come lei , saranno milioni . Ma anche quel signore, simpatico e intelligente, si sbaglia. Non c’è nessuna isola nella quale rifugiarsi, perchè la crisi non si fermerà sulle rive di nessun continente. Ho un consiglio solo. Lei che mi segue capirà: siamo in una grande svolta della storia umana. Una svolta che nessuno vede perchè siamo tutti abituati a ragionare in forme lineari. Così sarà perché così era, e così andrà nei secoli. E’ un errore. Quello che sta per arrivane non è stato mai da quando l’individuo ha alzato la sua fronte e ha cominciato a camminare eretto.
Lei mi chiede: cosa fare? Io le rispondo che possiamo salvare molto di ciò che siamo stati, ma non tutto. Quello che potremo salvare sarà il risultato di uno sforzo collettivo. Nessuno potrà salvarsi da solo. Dunque bisogna trovare, al più presto, coloro che vorranno camminare insieme, per costruire difese, per spiegare agli altri, per tessere reti di solidarietà, di cultura e di civiltà. Non stia sola in casa. Vada incontro agli altri. Il nostro paese è pieno di gente che cerca la stessa cosa. Se saremo in tanti e organizzati, potremo dire loro (loro sono quelli che ci stanno rapinando) “non deciderete contro di noi”.
Venga con me a lavorare in Alternativa. Quello che potrà fare sarà prezioso comunque. Io non so dove lei abita, ma potrà trovarci perchè ormai siamo quasi dappertutto. Io non so quanto è il tempo fisico che resta a me e a lei, né quello politico, che resta a tutti. Ma una cosa so, e ad essa mi attengo: che non c’è più un tempo individuale per fare i conti con il nostro futuro. C’è solo un tempo solidale e collettivo. Lo usi al meglio.
Giulietto Chiesa
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