L’Aia insieme alla Figc si sono messe a disposizione della Procura federale. Le parole di Christian Brighi: “mi ascolti la giustizia ordinaria”. Clicca qui per avere tutte le informazioni del caso.

L’Associazione italiana arbitri, interrompe il silenzio con poche righe ma significative. L’Aia parla dopo che il caso dei due fascicoli aperti esplode. Un fascicolo aperto dalla Procura federale e l’altro dalla Procura della repubblica di Roma.

Due ex arbitri della serie B effettuano una denuncia. Si tratta di Niccolò Baroni e Daniele Minelli. A loro avviso nella serie cadetta i giudizi degli arbitri sono stati manomessi. Questa manomissione sarebbe servita per poter manipolare promozioni e dimissioni.

Alla guida dell’associazione da febbraio troviamo Alfredo Trentalangue dopo Marcello Nicchi che l’ha guidata per 12 anni. Le poche parole di denuncia forse sono state dettate per poter sottolineare una differenza con il passato.

Collaborazione con la Procura

Nella nota diffusa dall’Aia si legge “siamo a conoscenza del procedimento che è relativo alla stagione 2019-2020. La nuova gestione, collaborando con la Figc, si è resa subito disponibile con la procura federale. Forniremo, per gli accertamenti, tutti gli elementi e gli atti necessari”.

L’Associazione italiana arbitri conclude dicendo “eventuali provvedimenti saranno subito acquisiti all’esito della chiusura delle indagini”.

Brighi

Christian Brighi, ex dirigente Aia, è uno dei nomi che è stato fatto dai due arbitri dismessi. Christian fa sapere tramite il suo avvocato che è disponibile e pronto al colloquio con il pm che gestirà in Procura a Roma il suo fascicolo.

Mi metterò subito a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Ordinaria richiedendo di essere immediatamente sentito perché persona informata sui fatti. Nella nota degli avvocati, si spiega che Brighi è interessato a chiarire analiticamente e a definire la vicenda.

La vicenda è uscita e ne è a conoscenza tutto il pubblico quindi lui vuol vedere conclamata la correttezza del proprio operato. In primis per tutelare la propria integerrima professionalità e dignità personale oltre al proprio operato come dirigente AIA”.