La Grande, così è stata più di una volta definita una delle province più operose sull’intero territorio italiano. I numeri, in quel di Cuneo, sono davvero sfavillanti, nonostante la crisi economica, la pandemia da Coronavirus e tutte le altre difficoltà del periodo. Qui, il tasso di disoccupazione è addirittura più basso che in territorio tedesco: facendo il confronto, a Cuneo si viaggia ad un tasso pari al 4,8%, mentre in Germania tale valore si attesta intorno al 6,4%.

Non solo, dal momento che il valore aggiunto per addetto risulta essere tra i più alti di tutta Italia. Per questo motivo, sono sempre di più gli operatori business che si dirigono verso Cuneo, alla ricerca di investimenti, lavoro e quant’altro. Una città, anche se chiaramente con dimensioni limitate, che offre comunque tantissimo da vedere e anche altrettanto da gustare. Qui si può ammirare la tipica eleganza sabauda, ma anche respirare aria fresca, vicina a tanti percorsi dedicati al trekking piuttosto che a piste ciclabili, oppure piste da sci durante la stagione invernale. Chiaramente, chi si muove per affari verso Cuneo può trovare, al termine della giornata lavorativa, anche divertimenti di altro tipo, magari da trovare online, come ad esempio dando un’occhiata su diversi portali che propongono le migliori escort a Cuneo.

Le sette sorelle del Nordovest

Non solo Cuneo, ma anche Bra, Alba, Fossano, Saluzzo, Mondovì e Savigliano richiedono a gran voce nuove infrastrutture, che possano permettere di stare al passo con i tempi e di fare dell’Italia finalmente un Paese avanzato. Non si può accettare che, al giorno d’oggi, servano vent’anni per costruire 90 chilometri di autostrada e non lo sarebbe neanche nel caso in cui fossimo un Paese in via di sviluppo.

Non solo, visto che manca anche un nuovo tunnel di Tenda, con l’obiettivo di spedire le merci verso la Francia in modo più semplice e sicuro. Cuneo ha avanzato, nel corso delle ultime settimane, anche un’altra e importante richiesta, ovvero che per il capitale umano possa essere formato qui.

La richiesta di Cuneo è semplice, ma al tempo stesso denota una certa urgenza. Servono più servizi universitari, e in questo caso è stata ottima la mossa del Politecnico di Torino di sbarcare anche a Mondovì, ma al tempo stesso è importante che ci sia anche una sede del Competence Center. Serve la banda larga, dal momento che ormai senza delle connessioni rapide non si può puntare alla crescita. Non è casuale che i dati circa le imprese innovative, in questo territorio, sia ancora pari solamente al 6% del dato totale.

Cuneo fa richieste anche al Piemonte, auspicando che la Regione non si fossilizzi solamente sul capoluogo Torino, ma che cominci ad aprirsi anche verso altre realtà di tutto rispetto, eccellenze di tutto il territorio nazionale. D’altra parte, non si può definire in altro modo, una città come Cuneo che non è difficile definire come modello, visto che riesce a produrre ottimi risultati anche quando tutto, intorno a sé, va male.

Cosa bisogna fare per migliorare la situazione e crescere

Il vero errore che si commette spesso e volentieri, però, è di considerare questi esempi come eccezioni, quando dovrebbero essere invece la normalità. Adesso, anche per Cuneo è arrivato il momento di valorizzare i propri asset: l’obiettivo è quello di crescere nel settore meccanico, agroalimentare, tessile e anche ovviamente turistico.

L’intento è quello di rappresentare un modello economico a tutto tondo, ma la strada da prendere passa inevitabilmente in investimenti importanti in tema di infrastrutture, un’economia più diversificata, ma servono le reti di collegamento: insomma ferrovie, banda larga e strada, qui serve tutto e, possibilmente, anche in tempi il più rapidi possibili.