Brindare con lo champagne, chi di noi non ha mai sorseggiato questo delizioso vino frizzante per augurare felicità e prosperità ad amici e parenti? Vi siete mai chiesti perché, che si tratti di un matrimonio, di un compleanno o del cenone di Capodanno, è sempre lo champagne a riempire i nostri calici ed essere levato al cielo in segno di buon auspicio? Ebbene andiamo a scoprirlo insieme.
Per prima cosa precisiamo che le origini di questo gesto sono antichissime e che gli aneddoti e le leggende a questo proposito non mancano, andiamo a vederne insieme qualcuno.
Le origini del brindisi
Già nell’antica Grecia, si era soliti brindare avvicinando i calici e facendo i modo che un po’ del liquido contenuto (all’epoca si trattava di vino bianco) in ogni bicchiere, finisse in quello del vicino a dimostrazione del fatto che nessuno avesse messo del veleno all’interno dei calici.
I Romani a loro volta adottano questo gesto introducendo delle molliche di pane nel vino, per regolare l’eccessiva acidità.
Nel medioevo, si hanno testimonianze scritte, del fatto che anche le popolazioni barbare più temute come ad esempio gli Unni, guidati dal terribile Attila, fossero soliti a fine pasto brindare ai successi ottenuti in battaglia.
Bisogna però arrivare alla Francia di metà seicento perché il celebre Dom Perignon, monaco benedettino francese, riesca grazie al suo lavoro a controllare il processo della seconda fermentazione del vino, proprio quello che fa arrivare le bollicine e crea quell’effetto frizzante che tutti noi adoriamo.
La rivoluzione fu proprio riuscire a controllare il processo di seconda fermentazione, che prima avveniva spontaneamente e in maniera casuale, e portava all’esplosione delle bottiglie, tanto che si diceva che quelle contenessero il <vino del diavolo>.
Con il controllo del processo in molti paesi si comincia a produrre vino frizzante, le alternative tricolore sono senza dubbio spumante e prosecco, che nulla hanno da invidiare ai cugini francesi.
Perché usiamo lo champagne per brindare?
Come appena detto brindare è un gesto che affonda le sue radici nell’antichità, resta ora da chiarire il perché siano proprio champagne, spumante o prosecco i prescelti.
Le ragioni sono principalmente due: il botto e il colore.
Secondo la tradizione infatti ogni volta che veniva stappata una bottiglia, soprattutto all’inizio dell’anno, il botto che si produce all’apertura spaventa gli spiriti maligni e scaccia la malasorte augurando felicità e portando fortuna.
Per quanto riguarda il colore, da sempre nell’immaginario comune i toni chiari sono simbolo di purezza e nobiltà, nel caso del vino bianco la tradizione vuole che quanto più il suo colore si avvicina al colore dell’oro tanta più fortuna porterà berne.
Il mix di questi due elementi avrebbe fatto dello spumante il vino perfetto per celebrare le occasioni importanti e augurare felicità a tutti i commensali.
Come scegliere il miglior champagne?
Acquistare champagne al miglior prezzo, scegliendo un prodotto di qualità è una bella sfida, soprattutto per i meno esperti.
Per prima cosa bisogna sapere che lo champagne autentico è prodotto solo con tre vitigni e nello specifico Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Meunier che vengono coltivati in differenti zone della Francia, che influenzano gusto e corposità del vino prodotto.
Ad esempio per coloro che preferiscono uno champagne più leggero e sobrio è preferibile un vino da Chardonnai mentre chi, al contrario, preferisce un vino corposo e più forte dovrà optare per un Pinot nero.
Un’altra importante variabile da considerare è l’età dello champagne, gli intenditori suggeriscono di consumare prodotti di età compresa tra i 7 e i 10 anni.
Infine bisogna fare attenzione alla percentuale al valore commerciale delle uve utilizzate che inevitabilmente si ripercuote sul prezzo finale.
In media uno champagne di buona qualità viene venuto a un prezzo che oscilla tra i 100 ed i 200 euro, anche se potrete trovare prodotti meno pregiati, ma ugualmente ottimi anche intorno ai 40/50 euro.